Il Governo è la continuazione della campagna elettorale con altri mezzi

L’aspetto più caratteristico della deriva antipolitica della politica italiana è l’assoluta irrilevanza del momento istituzionale. Le leggi sono “messaggi”, gli ordini del giorno del Consiglio dei Ministri sono manifesti elettorali, perfino il ruolo del Presidente del Consiglio dei Ministri, che nella Costituzione italiana ha una fisionomia definita, viene pervertito dall’attuale inquilino di Palazzo Chigi a una funzione “neutrale”, a tutela dei contratti privatistici delle forze di maggioranza.

Il risucchio delle istituzioni nel teatrino della politica e nella macchina della propaganda delle forze di maggioranza e di opposizione ha raggiunto livelli così parossistici che ogni scelta, fosse pure quello della convocazione del Cdm, come quello odierno, deve essere letto alla luce delle sue esternalità politiche e non del suo significato istituzionale.

Salvini passa il suo tempo a dare ordini alla polizia giudiziaria o direttamente alla magistratura, salvo sottrarsi alle inchieste e ai processi in nome dello stesso “popolo”, in nome del quale inquirenti e giudici chiedevano di perseguirlo e di giudicarlo. Di Maio gioca di rimessa tutte le parti che il copione gli mette a disposizione, dal fiancheggiatore dei teppisti francesi al garante degli equilibri europei, a seconda dei movimenti del suo suo co-vice-premier.

A pochi giorni dal voto la politica e le istituzioni italiane discutono di problemi che non esistono per occultare i problemi che esistono. L’adagio goebbelsiano secondo cui una menzogna mille volte ripetuta diventa una verità dovrebbe essere adattato in questo senso: che un problema mille volte negato diventa un non problema (e viceversa) per cui l’Italia tutta deve discutere delle poche decine di profughi che le Ong riportano sulle coste italiane, per non parlare delle decine di miliardi di costo vivo della propaganda di governo sulle tasse, il lavoro, la povertà, l’impresa…

Quando finirà il ciclo politico di questi nuovi potenti, non sarà finito il costo che dovranno pagare gli italiani, quelli che ci hanno creduto e quelli che no.

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