
Lo Statuto di +Europa. La proposta in discussione
Cari amici di Forza Europa, a seguire una breve (ma non brevissima) cronologia di come si è arrivati alla proposta di Statuto provvisorio di Più Europa con Emma Bonino, che gli organi deliberativi dei soggetti costituenti di +Europa (tra cui la Direzione di Forza Europa) sono chiamati ad approvare o bocciare. La trovate alla fine della cronologia.
L’urgenza della decisione è oggettiva. L’attuale Statuto infatti prevede l’automatica liquidazione dell’associazione +Europa se entro il 30 giugno 2018 i soggetti costituenti (Radicali italiani, Forza Europa, Centro Democratico, attraverso i loro rappresentanti politici, e Gianfranco Spadaccia con funzioni di Presidente) non delibereranno all’unanimità un nuovo Statuto “conformato a princìpi democratici nella vita interna e ad adesione diretta”, che stabilisca “le regole di apertura e di partecipazione democratica al progetto politico di ‘+EUROPA’, anche ai fini della costruzione di un soggetto politico-elettorale federalista e paneuropeo, in vista delle elezioni del Parlamento europeo del 2019”.
Premessa
Questa cronologia è limitata alle proposte presentate formalmente in sede di Assemblea di +Europa e del Comitato Statuto. Non si considerano idee e suggerimenti formulati in varie sedi da vari esponenti dei tre soggetti federati (anche di Forza Europa), ma non dai componenti dell’Assemblea di +Europa titolati in ogni caso a presentare testi ovvero a decidere sui testi presentati dal Comitato Statuto.
I link si riferiscono agli articolati delle proposte di Statuto presentate, nelle varie fasi della discussione, non a idee e proposte che non siano state presentate sotto forma di articolato o comunque per iscritto. Per ciascun passaggio, la cronologia riassume il contenuto delle proposte, non la loro motivazione politica, che è stata al centro di numerose discussioni pubbliche e che è certamente più conosciuta degli atti e dei testi su cui si è articolata la discussione statutaria.
Questa cronologia può ovviamente contenere errori e non è “imparziale”, se non altro perché è stata stilata da chi ha avuto parte attiva nella discussione, con posizioni precise. Però in assenza di un soggetto “terzo” (che in questa vicenda non esiste e non può esistere), questo lavoro può rappresentare un utile contributo conoscitivo.
Cronologia
Il 22 marzo l’Assemblea di +Europa, nelle persone di Gianfranco Spadaccia, Bruno Tabacci, Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi, nomina i componenti del comitato incaricato di redigere la proposta di riforma dello Statuto ai sensi dell’attuale articolo 21. Il comitato è composto da Olivier Dupuis, Marco Cappato, Angelo Sanza, Maurizio Di Nicola, Andrea Mazziotti, Lorenzo Strik Lievers e Carmelo Palma.
Il 7 aprile si tiene il seminario congiunto tra RI, FE e CD sul futuro di +Europa. In quella sede, viene comunque presentata una prima bozza di Statuto, proposta da Olivier Dupuis, incompleta di una serie di elementi ma già centrata sull’articolazione federale di +Europa, sull’immediata apertura del soggetto politico, sulla nomina di cariche statutarie provvisorie e sull’organizzazione di un Congresso “costituente”, in base a previsioni già contenute per la fase transitoria, entro la fine del 2018. Il seminario si conclude senza indirizzi comuni, a partire dall’opposizione di Radicali italiani al principio dell’iscrizione diretta a +Europa come base della nuova architettura statutaria.
Il 23 aprile viene presentata una bozza della proposta Dupuis completa e rivista in una serie di previsioni, ma fedele all’impianto iniziale.
Il 24 aprile, senza presentare un vero articolato, Magi contropropone un modello radicalmente alternativo, analogo a quello del Movimento dei Club Pannella. +Europa rimane un “soggetto di soggetti”, ponderati in rapporto a numero di iscritti e costo della rispettiva quota di iscrizione. I sostenitori possono promuovere “Club di +Europa”, senza alcuna rappresentanza, in quanto iscritti individuali, negli organi statutari. Per i Club è riservata una presenza, non determinata, nel Consiglio Federale e nel Congresso di +Europa.
A partire da questa opposizione si apre una fase di stallo politico completo. Intanto, i membri del Comitato Statuto si consultano e giungono il 9 maggio alla loro ultima riunione. Si giunge alla definitiva versione della proposta Dupuis (con contributi di Strik, Mazziotti e Palma), ma si prende atto dell’assenza di un indirizzo unanime dell’Assemblea di +Europa sul nuovo Statuto e sulla prosecuzione delle attività.
Il 14 maggio, a fronte di proposte che rimangono frontalmente alternative e incomponibili, arriva da parte di Benedetto Della Vedova una proposta di congelamento di +Europa, con l’immediata sospensione di ogni attività (compreso l’utilizzo, a tutti i livelli, della denominazione +Europa) per non giungere alla immediata liquidazione di +Europa, salvaguardare l’esenzione per le elezioni europee e rinviare a fine anno una decisione definitiva.
Il 19 maggio il Presidente dell’Assemblea di +Europa Spadaccia annuncia, e dopo poche ore invia in forma di articolato, una proposta di Statuto transitorio, che non suggerisce nulla di prescrittivo rispetto allo Statuto “a regime”, demandato a un Congresso da tenersi entro la fine dell’anno, ma prevede una governance transitoria costituita da un Consiglio direttivo di 15 persone (5 per soggetto costituente) che elegge un coordinatore (e due vice) con funzioni di rappresentanza politica, con l’immediata apertura alle iscrizioni dirette o attraverso l’adesione dei “Club”. Nella fase transitoria tutte le decisioni in materia elettorale sono riservate comunque ai membri della attuale Assemblea di +Europa (Magi, Tabacci, Della Vedova e lo stesso Spadaccia).
Dopo qualche ora, sempre il 19 maggio, arriva l’articolato di una proposta Magi-Manzi-Soldo che rispetto alla proposta Spadaccia abolisce la figura del coordinatore politico, sostituita da quella di uno o più coordinatori con compiti di segretari organizzativi e, pur aprendo alle iscrizioni dirette, prevede un Congresso a settembre/ottobre 2019, a condizione che +Europa raggiunga 6000 iscritti in x (ics: indeterminati) paesi europei entro il maggio 2019. Fino all’ottobre 2019 la gestione politica è affidata alla determinazione unanime dell’attuale Assemblea di +Europa.
Il 22 maggio si riunisce l’Assemblea di +Europa e decide (dal verbale dell’Assemblea) “di adottare come base del nuovo statuto di +Europa la bozza proposta da Gianfranco Spadaccia, riservandosi di approfondire tre punti: 1) le competenze degli organi in essa previsti (ufficio del coordinatore e comitato direttivo), che nella bozza non sono definite; 2) la natura e la composizione dell’ufficio del coordinatore; 3) le modalità e i tempi della campagna di adesioni individuali e per la costituzione di club +Europa”.
Il 28 maggio, nella riunione dell’Assemblea di +Europa, non si riescono ad approfondire i punti lasciati in sospeso, perché Radicali italiani rimette in discussione lo schema della proposta Spadaccia; la riunione si conclude quindi con un nulla di fatto.
Il 13 giugno, in vista della successiva riunione dell’Assemblea di +Europa, Magi avanza, d’intesa con Spadaccia, una diversa proposta statutaria per un assetto che, nella fase transitoria (fino al primo Congresso), preveda un Consiglio consultivo e non deliberativo di 15 membri, 5 per ciascun soggetto costituente, e un ufficio di coordinamento di tre coordinatori, che delibera all’unanimità e che è chiamato a organizzare il Congresso, previsto ora per gennaio 2019. CD e FE anticipano al presidente Spadaccia di ritenere, rispetto alla governance interna nella fase transitoria, la sua proposta originaria ormai l’unico punto di equilibrio possibile, considerando tutto quanto accaduto nei tre mesi precedenti.
Il 15 giugno si tiene l’Assemblea di +Europa, che delibera (dal verbale dell’Assemblea) di “prendere come base di riferimento il testo di statuto transitorio proposto da Spadaccia da qui al Congresso. Su proposta dello stesso Spadaccia, esso ha subito alcune modifiche che tengono conto dei dissensi e delle preoccupazioni che sono state espresse dopo la sua presentazione”.
Nel verbale la proposta di statuto transitorio è così riassunta:
“1) Viene costituito un Consiglio, composto da 15 persone, cinque per ciascuno dei tre soggetti promotori. I tre soggetti promotori propongono anche ciascuno un proprio rappresentante nell’ufficio di coordinamento. Il Consiglio sceglierà fra i tre designati il coordinatore e i due vice.
2) Del Consiglio fanno parte in forma consultiva i membri della Assemblea e i quattro parlamentari eletti.
3) Il Consiglio apre da subito una campagna di adesioni dirette a + Europa, indicando la via preferenziale della costituzione di club + E, da considerare come associazioni di iniziativa politica e di attività militante in vista della prossima campagna elettorale per il Parlamento Europeo, senza escludere naturalmente adesioni individuali. Le adesioni e i club possono e debbono, ove possibile, realizzarsi anche fuori d’Italia, in particolare in Europa, e devono divenire strumenti essenziali della nostra iniziativa federalista europea. La quota d’iscrizione individuale a + Europa è stabilita in 50 euro.
4) Il Congresso è previsto entro il mese di gennaio del 2019. Alla fine di ottobre il consiglio valuterà la risposta avuta in termini di adesioni individuali e di costituzione di club + Europa e stabilirà le modalità del suo rilancio fino allo svolgimento del Congresso.
5) Primo atto del Congresso sarà l’approvazione di uno statuto federale, che dovrà determinare la rappresentanza dei soggetti promotori negli organi deliberativi, le modalità di federazione di eventuali altri soggetti che ne facciano richiesta e il numero di membri eletti direttamente dal Congresso”.
La delibera dell’Assemblea di +Europa è sottoposta alla ratifica degli organi deliberativi dei soggetti fondatori. In caso di parere unanime di tali soggetti, l’Assemblea di +Europa potrà procedere a deliberare in via definitiva il nuovo Statuto di +Europa.